venerdì 27 marzo 2009

Salviamo il Lago "albano"

Mercoledì 25 marzo, a Palazzo Savelli


SARÀ IL GRUPPO DI FACEBOOK A SALVARE IL LAGO DI ALBANO?


Incontro "dal vivo" degli iscritti al social network

Molte persone presenti nella sala conferenze del comune. I cittadini vogliono riconquistare il territorio. Informazioni, iniziative e mobilitazione


(Albano Laziale - Attualità) - Centinaia di cittadini. La sala delle conferenze del comune di Albano Laziale straborda di gente riunitasi lì per salvare il lago di Albano. Mercoledì 25 marzo è stato il momento di contare dal vivo quanto, un gruppo nato da Facebook, potesse essere reale. L'idea nata da Luca Nardi, qualche tempo fa, di creare un gruppo di iniziativa spontanea di cittadini, era quella di realizzare quello che 50 anni di politica non è riuscita a fare: politiche ambientali e di sviluppo in sintonia con il territorio che ci circonda. «Questo è un punto cruciale per gli sviluppi futuri», esordisce Luca Nardi, emozionato nel parlare per la prima volta parlare davanti a così tanta gente.

«Il mio sogno è quello di ricominciare a svolgere il nostro ruolo di cittadini attivi, senza colori politici, evitando le strumentalizzazioni. Un gruppo senza gerarchie ma con una linea precisa». Agire da cittadini, da persone coerenti a cui sta a cuore il proprio paese. L'obbiettivo di questo gruppo «è quello di creare una pressione popolare alle decisioni politiche». Nel corso dell'incontro intervengono diversi cittadini a vario titolo: consiglieri comunali, geologi, ambientalisti e ragazzi, che hanno delineato i diversi problemi che attanagliano il nostro bacino lacustre. «Ci sono oltre 40 mila pozzi abusivi, non c'è più acqua nelle falde, esiste il partito trasversale del cemento che ha costruito case e interrato fossi, per non parlare dei tubi che vanno diretti nelle ville pontificie».

L'ente Parco dei Castelli Romani, nato 25 anni fa con una legge popolare, ancora non ha un piano d'assetto e questo non permette di bloccare le scellerate speculazioni dei piani regolatori. Esperti e attivisti che da anni si battono per la devastazione ambientale affermano: «Abbiamo presentato molte richieste e proposto diverse soluzioni, ma i Comuni promettono, ma non fanno mai niente. Sono dei muri di gomma». Il lago come indicatore della situazione ambientale di tutti i Castelli. Situazione da disastro ambientale. «Sin dalle Olimpiadi del '60, il lago è stato visto come la mucca da mungere, per far soldi». Tutte le strutture sportive oramai giacciono in condizioni di degrado e abbandono, mai più utilizzate.

Il bosco è minacciato ogni estate da incendi dolosi, lungo le pendici bottiglie di vetro, copertoni di auto e cicche di sigarette, cadono le frane e si continua a tagliare gli alberi. Il gruppo si dà appuntamento su facebook per continuare a discutere e trovare nuove forme di partecipazione. Per il mese di maggio si dovrebbe organizzare un convegno per informare, approfondire, divulgare e proporre. Per giugno è stata indetta una giornata a lago, ovvero, ritornare a rivivere e riappropriarci del nostro lago. L'Anpana, associazione ambientalista, ha concesso l'uso della propria sede al gruppo. Salviamo il Lago.



Pubblicato il: 26.03.2009
Modificato il: 26.03.2009 alle ore 11:46
Stefano Corradi

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